Bilancio di Palazzo Rosso: la parola ai giudici?
Il consuntivo 2010 è ormai politicamente approvato, ma il centrosinistra non rinuncia a denunciarne l'irregolarità. E I Moderati telefonano agli alessandrini...
Il consuntivo 2010 è ormai politicamente approvato, ma il centrosinistra non rinuncia a denunciarne l'irregolarità. E I Moderati telefonano agli alessandrini...
Toccherà davvero alla Corte dei Conti e alla magistratura dire la parola definitiva sul bilancio consuntivo 2010 di Palazzo Rosso? Il documento, approvato nelle scorse settimane dalla maggioranza di centro destra, con il voto contrario delle opposizioni (24 sì, 13 no) presenta un rendiconto di gestione con segno positivo, per quasi quattro milioni di euro. Ma secondo il centro sinistra, dopo un’analisi dettagliate di migliaia di delibere e documenti coordinata da Ezio Brusasco, presidente della Commissione Bilancio, è possibile affermare senza mezze misure che si tratta di un bilancio falso. La situazione reale prevederebbe infatti un disavanzo reale, per il 2010, di quasi 5 mlioni di euro, con irregolarità “spalmate” su ben ben 25 capitoli. Dodici dei quali considerati anche nella relazione dei Revisori.
Il sindaco Piercarlo Fabbio e l’assessore Luciano Vandone hanno però sempre risposto che è tutto assolutamente regolare, e che, se è vero che l’ente ha circa 50 milioni di debiti con privati e aziende partecipate, è altrettanto vero che la situazione debitoria è controbilanciata da crediti di uguale o addirittura superiore entità. In particolare il Comune di Alessandria attenderebbe 35 milioni di euro dalla Regione Piemonte, 8 milioni dallo Stato e 6 milioni dalla Provincia. Su quest’ultimo fronte, poi, si è innescata un’ulteriore polemica, e il balletto delle cifre continua. Secondo Palazzo Ghilini, infatti, il debito ci sarebbe, ma di entità assolutamente inferiore.
Cosa potrebbe succedere ora? La vicenda, sul piano delle eventuali verifiche della Corte dei Conti, avrà comunque tempi lunghi: c’è chi parla di un anno, chi addirittura di due.
Ma la politica, nel frattempo, naturalmente non si ferma: e se i Moderati annunciano battaglia (e in questi giorni stanno telefonando a tutti gli alessandrini, per segnalare l’anomala situazione), c’è chi, come l’on. Renzo Penna (Sel) segnala che “il centro destra parla con poco rispetto di “partito dei Revisori” e dichiara a sproposito l’essere venuto meno il “rapporto di fiducia” con il Collegio. Minacciando la prossima sostituzione dei tre componenti.Questa mancanza di rispetto nei confronti dei compiti e del giudizio dei Revisori dei conti rappresenta, a livello locale, la voglia di fare a meno di regole e controlli che Berlusconi ha introdotto nel paese contestando il ruolo di garante del principio costituzionale di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge esercitato dalla magistratura”.