Allam: "cristiani perseguitati anche in Europa"
Quale futuro per la cultura cristiano cattolica? Hanno analizzato il problema l'europarlamentare Oreste Rossi, il giornalista Magdi Allam e il politologo Alexandre Del Valle in un incontro a Cultura e Sviluppo
Quale futuro per la cultura cristiano cattolica? Hanno analizzato il problema l'europarlamentare Oreste Rossi, il giornalista Magdi Allam e il politologo Alexandre Del Valle in un incontro a Cultura e Sviluppo
L'Europa cristiana ha un futuro? E' stata questa la domanda al centro dell'incontro nato da un'idea dall'europarlamentare Oreste Rossi e promosso dall'Ada (Associazione Donne di Alessandria). A discutere del tema si sono alternati sul palco dell'Associazione Cultura e Sviluppo, venerdì scorso, 20 maggio, Magdi Allam, europarlamentare e giornalista e il politologo Alexandre Del Valle.
Per volere degli organizzatori non si è trattato di un dibattito fra posizioni differenti ma di una serata votata alla difesa delle radici giudaico cristiane europee contro il rischio di un'invasione musulmana dell'Europa favorita da un crescente relativismo e dalla perdita, quando non dalla rinuncia consapevole, della propria identità.
Fra le tesi presentate la necessità di ritornare a un'Europa forte, in grado di difendere i credenti perseguitati nel mondo. Allam, ha introdotto il suo intervento spiegando come: "la situazione che riguarda la cristianofobia è estremamente preoccupante perché rappresenta innanzitutto un nostro problema prima di essere un problema che concerne i cristiani laddove sono minoranza. C'è un nesso d'interdipendenza tra la nostra fragilità qui e la persecuzione dei cristiani nel resto del mondo".
In un passaggio successivo, circa il rapporto con le altri fedi, ha sottolineato come "l'Islam che si fonda sul Corano e su Maometto non è moderato. Le persone possono essere moderate ma l'Islam come religione non lo è".
Oreste Rossi ha rimarcato come sia necessario "difendere quelli che sono i nostri valori se vogliamo avere un'integrazione vera con le persone che vengono qui per lavorare. Dobbiamo essere solidi nelle nostre radici, nella nostra cultura, nella nostra legge. Solo con questo sistema potremo sperare per i nostri figli in un'Europa veramente democratica".
Fra le soluzioni da adottare per evitare quella che i relatori hanno definito come una vera e propria "invasione" è stata sottolineata l'importanza di ridurre la povertà nei Paesi di origine dei flussi migratori.