La battaglia contro il bullismo: “servono prevenzione e segnalazioni tempestive”
I dati raccontano come in Italia rappresenti una vera e propria emergenza sociale, arrivando a colpire un ragazzino su due di età compresa fra gli 11 e i 17 anni. La controffensiva parte però dalle stesse scuole, con progetti mirati e formazione per docenti e personale Ata. La sinergia fra più soggetti può fare la differenza
I dati raccontano come in Italia rappresenti una vera e propria emergenza sociale, arrivando a colpire un ragazzino su due di età compresa fra gli 11 e i 17 anni. La controffensiva parte però dalle stesse scuole, con progetti mirati e formazione per docenti e personale Ata. La sinergia fra più soggetti può fare la differenza
Nei giorni scorsi sia al Liceo Scientifico G. Galilei che presso l’istituto Vinci-Migliara si sono tenuti specifici incontri sul tema, in aumento perché la portata del fenomeno non può essere sottovalutata. In Italia il bullismo colpisce ormai un ragazzino su due di età compresa fra 11 e 17 anni e l’obiettivo del sistema educativo è quello di comprendere sempre meglio il fenomeno per poter aiutare chi lo subisce, ma anche per avviare percorsi di recupero per chi lo alimenta, perché si tratta pur sempre di ragazzi, spesso minorenni, che attraverso atti del genere dimostrano la propria fragilità e il bisogno di essere aiutati a comprendere la gravità dei propri gesti e a maturare.
In Piemonte esiste il portale Piemontecontroibullismi.it, rete che mette a disposizione molte risorse per conoscere e combattere il fenomeno. Per superarlo occorre una sinergia tra le famiglie e le istituzioni, con l’obiettivo di affrontare tempestivamente e i casi che si presentano e, quando possibile, prevenirli.
Presso la sede del Vinci-Migliara (in passato protagonista, suo malgrado, di un episodio di bullismo arrivato alla ribalta della cronaca nazionale per la sua gravità), si è così tenuto il primo incontro di un corso di formazione dedicato a docenti e personale scolastico, tenuto dal dirigente scolastico Filippo Furioso, sugli strumenti a disposizione della Giustizia per affrontare i casi di violenza su minori (e da parte di minori), con in mente ben saldo il principio che serve una tutela dei minori anche quando commettono un reato e che la mera punizione può servire a poco, se non accompagnata da un percorso educativo e riabilitativo. Di fondamentale importanza è segnalare subito, rompere quel muro di omertà che può trasformarsi in una trappola per chi ne cade vittima, con conseguenze che possono riverberarsi per tutta la vita, o portare perfino a decidere di farla finita, quando il senso di vergogna si fa insopportabile e sembrano non esiste via d’uscita.
In aula anche la senatrice Elena Ferrara, insegnante, prima firmataria della legge 71/2017 contro il cyberbullismo, uno strumento all’avanguardia che deve però essere conosciuto e applicato per poter funzionare.