Dieci beni dello Stato che tornano al Comune: l’aeroporto diventerà un parco?
Oggi sono beni dello Stato che potrebbero tornare nelle mani del Comune di Alessandria. Si tratta di terreni e di immobili che il Comune vorrebbe riavere a costo zero grazie al Federalismo Demaniale. Tutti hanno un progetto di utilizzo: l'aeroporto turistico diventerà un parco mentre la strada che circonda la Cittadella una pista ciclabile
Oggi sono beni dello Stato che potrebbero tornare nelle mani del Comune di Alessandria. Si tratta di terreni e di immobili che il Comune vorrebbe riavere a costo zero grazie al Federalismo Demaniale. Tutti hanno un progetto di utilizzo: l'aeroporto turistico diventerà un parco mentre la strada che circonda la Cittadella una pista ciclabile
Si tratta dell‘aeroporto turistico (Ex Piazza D’Armi) che potrebbe tornare ad essere “vissuto” dalla cittadinanza: il progetto su questa area è di trasformarlo in parco, con giochi e campi da calcio aperti a tutti. “Qui bisognerà – oltre ad ottenerne la proprietà dal Demanio – trovare l’accordo con l’Enac che oggi lo gestisce” ha spiegato Robotti. Altra area è quella circostante il cimitero urbano: “i terreni lì attorno potrebbero servire per futuri ampliamenti del cimitero stesso, ma anche del magazzino Amiu, con la possibile realizzazione di un piazzale operativo.
E poi ancora terreni a San Michele, un immobile in via Piacenza, ma anche i negozi in via Della Santa al Cristo, “dove il Comune ha già la proprietà degli alloggi”. Si tratta quindi di acquisire anche gli spazi commerciali per compattare il tutto e far “rivivere” il quartiere. Ad uso abitativo, di “edilizia popolare” quindi potrebbero diventare gli alloggi di via Cavour, a ridosso dell’ex ospedale militare, mentre una rivalutazione ad ampio raggio è prevista per i “Forti” alessandrini. Forte Ferrovia, Forte Acqui e Forte Bormida potrebbero diventare spazi verdi, orti sociali, spazi per studenti e per scolaresche. Sebbene tra queste “fortezze” non sia ricompresa la più grande e importante – come ha tenuto a sottolineare Maurizio Sciaudone dai banchi della minoranza della commissione Territorio – ovvero la Cittadella, a comparire tra i beni richiesti allo Stato c’è la Strada circondariale l’Opera Cittadella, quella che si snoda dall’ex Panelli fino alla strada provinciale per Valenza. “Qui il progetto prevede di trasformarla in itinerario pedonale e ciclabile (con un costo moderato)”.
“Se la volontà è quella di arricchire il nostro patrimonio – commenta Sciaudone – ben venga. Fate bene. Ma se non riusciamo a gestire quello che già abbiamo, ad esempio tagliare l’erba nelle aree verdi cittadine, come pensiamo di mantenere questi beni che acquistiamo? Perché poi bisogna fare manutenzione….E non ci sono soldi….”. Anche il presidente Fabbio interviene su alcuni aspetti: “il Federalismo Demaniale presuppone l’acquisizione ( a titolo non oneroso) ma prevede poi anche un utilizzo. E non è chiaro il progetto per tutti questi beni”. Poi l’ex sindaco Fabbio aggiunge: “la legge non ci consente comunque di fare i furbi”: la proprietà di questi beni viene data dallo Stato per tre anni, ma poi il Demanio ha il titolo per riprenderseli se non sono stati utilizzati dal Comune. Questo pone un problema di “tempi” secondo Fabbio: “ammesso che si riesca ad acquisire questi immobili e terreni entro un anno, poi in tre si riesce ad utilizzarli tutti a realizzare su tutti dei progetti, senza farceli togliere di nuovo? E tutto ciò con quali risorse?”. Inoltre per alcune tipologie di bene, già valorizzato, “gli introiti che ne derivano – ad esempio l’attività commerciale di via Della Santa – fanno diminuire, perché vanno a scalare, i trasferimenti dello Stato”. Ma c’è da dire che il nostro patrimonio “cresce” e che è anche “vendibile” (come alcuni terreni) e potrebbe essere fonte di “respiro” per alcune problematiche, come l’emergenza abitativa, l’emarginazione di alcuni quartieri, alcune problematiche viabili e urbane.