La mobilitazione
di Mimma Caligaris
NOVARA - "Alle autorità iraniane chiediamo di liberare Ahmadreza Djalali e di restituirgli libertà che gli è stata tolta quasi sei anni fa". Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, ha aperto oggi pomeriggio la manifestazione organizzata per fermare la condanna a morte del ricercatore, detenuto nelle carceri dell'Iran, la cui esecuzione è stata fissata per il 21 maggio.
"Ahmad ha vissuto qui con la moglie e i figli, dal 2019 è cittadino di Novara - così il sindaco Alessandro Canelli - e noi siamo qui per chiedere con forza, una volta di più, che sia scarcerato, senza condizioni. Le diplomazie.di tutta Europa devono mobilitarsi".
Forte anche la voce dell'Upo, attraverso Luca Ragazzoni, collega e amico del ricercatore al corso di medicina dei disastri. "La situazione è gravissima, anche le condizioni di salute, ma, come dal dicembre 2016, non smettiamo un attimo di lottare e credere nella sua liberazione e nella libertà di ricerca".
Al presidio anche la Provincia di Novara, molti studenti, la Federazione della stampa e Articolo 21.
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