Arquata Scrivia
Questa mattina la sentenza della Corte d’Appello
03 Dicembre 2021 ore 12:58
di Monica Gasparini
La casa di Arquata dove fu trovata Igina Fabbri
TORINO - Legò la madre con delle fascette da elettricista lasciandola per giorni al freddo, coricata su un giaciglio di fortuna nella loro abitazione (la casa era in vendita, ed era senza luce e riscaldamento) di Arquata. La donna morì per ipotermia il 6 febbraio 2018 in Borgata Pessino.
La Corte d’Appello questa mattina ha confermato la condanna all’ergastolo per Mauro Traverso, accusato di sequestro di persona e omicidio.
La Corte d’Assise di Alessandria aveva condannato Traverso al massimo della pena, accogliendo la tesi dell’accusa, mossa dal sostituto procuratore Alessio Rinaldi, e dai Carabinieri del Comando Provinciale.
I militari avevano eseguito l’arresto di Traverso cinque mesi dopo il ritrovamento di Igina Fabbri. Lo avevano raggiunto e arrestato ad Asti, dove si era trasferito a vivere con la compagna.
La difesa, affidata all’avvocato Aldo Mirate, aveva sostenuto l’innocenza dell’imputato, cercando di provare la tesi raccontata dal figlio della vittima secondo cui la madre fu sequestrata da balordi a cui aveva sottratto cinquanta grammi cocaina.
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