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Lo chiede il capogruppo di LeU alla Camera, Federico Fornaro: «Le decisioni sbagliate rischiano solo di esacerbare gli animi»
13 Aprile 2022 ore 19:09
di Elio Defrani
La zona infetta
Per la gestione della peste suina africana servono regole uguali tra Piemonte e Liguria: lo ha detto il capogruppo di LeU alla Camera, Federico Fornaro. «I sindaci e gli operatori turistici e della ristorazione piemontesi hanno ragione: non ci possono essere regole e restrizioni per l’escursionismo differenti tra Liguria e Piemonte. La giusta attività di controllo e contenimento della diffusione della peste suina non può seguire i confini amministrativi, ma devono esserci comportamenti omogenei e coerenti nell’area infetta».
La Liguria infatti dal 1° aprile ha deciso un sostanziale via libera a tutte le attività outdoor. In Piemonte invece rimangono in vigore tutte le restrizioni, come il divieto di abbandonare le strade asfaltate durante escursioni e gite in mountain bike.
Tutti contro la recinzione:
"Non serve, ma dobbiamo farla"
Circa 250 cacciatori, le associazioni dell'outdoor, sindaci e amministratori a Cantalupo chiedono "tempi certi" per la ripresa delle attività
«Siamo stati tra i primi a chiedere la nomina di un commissario straordinario proprio per coordinare i molteplici enti coinvolti ed evitare decisioni divergenti – dice Fornaro – Occorre dare una risposta rapida alla richiesta di poter avere anche in Piemonte le deroghe previste per analoghi territori confinanti della regione Liguria».
Afferma ancora Fornaro: «La battaglia per eradicare la Psa sarà inevitabilmente lunga e non si può partire con il piede sbagliato con decisioni che rischiano solo di esacerbare gli animi. Anche sulla questione della riduzione della popolazione dei cinghiali nell’area infetta, alimentare una “guerra di religione” tra ambientalisti e cacciatori non serve a niente e rischia di ritardare l’inizio degli abbattimenti».
Peste suina, la Liguria dà il via libera a escursionisti e biker
Cancellate molte restrizioni alle attività outdoor. In Piemonte invece i casi di Psa crescono (ma i campionamenti sono il doppio)
Intanto le carcasse di cinghiali positive alla peste suina sono salite a 94: 57 in provincia di Alessandria, 37 in quella di Genova. Da ultimo, casi di Psa sono stati riscontrati a Gavi, Molare, Ovada, Silvano d’Orba e Voltaggio; sul fronte ligure, a Campo Ligure, Ronco Scrivia e Rossiglione.
Nell’alessandrino, finora sono state rinvenute carcasse infette ad Arquata Scrivia (7 casi), Bosio (2), Casaleggio Boiro (1), Castelletto d’Orba (3), Fraconalto (2), Gavi (4), Lerma (5), Molare (4), Montaldeo (2), Mornese (1), Ovada (8), Prasco (1), Rocca Grimalda (1), Serravalle Scrivia (1), Silvano d’Orba (3), Tagliolo Monferrato (3), Voltaggio (9).
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