L'episodio
La comitiva in fuga ha così potuto proseguire il suo viaggio
21 Marzo 2022 ore 14:48
di Redazione
CASTELLAZZO BORMIDA - La Polizia Stradale di Ovada, dieci giorni fa, ha soccorso in autostrada una vettura, con targa ucraina, che procedeva a rilento in corsia di emergenza, con le frecce di emergenza in funzione.
Gli Agenti, dopo aver scortato e messo in sicurezza l'auto all’interno della vicina area di servizio Bormida Est, hanno constatato che a bordo del veicolo vi era una famiglia di nazionalità ucraina composta da una giovane coppia con figli in tenera età, tutti in buone condizioni di salute, ma visibilmente scossi e impauriti anche per il timore di essere rimpatriati in Ucraina.
Compresa la situazione gli agenti si sono attivati immediatamente per rassicurare e prestare la necessaria assistenza, inizialmente resa difficile anche dalla difficoltà di comunicazione, poiché nessuno dei componenti della famiglia riusciva a comprendere né la lingua italiana né la lingua inglese.
Con l’ausilio di un’interprete di madrelingua ucraina, rintracciata nel frattempo telefonicamente dagli operatori, si è riusciti a comprendere il dramma della famiglia che, terrorizzata dalla guerra, aveva deciso di scappare dal proprio paese mettendosi in viaggio quattro giorni prima, senza effettuare nessuna sosta, con l’intento di raggiungere quanto prima la Francia, dove sarebbero stati accolti da alcuni familiari.
Per il tramite dell’interprete, gli ucraini hanno riferito che avevano terminato le scorte di cibo e acqua due giorni fa e che i pochi soldi a disposizione gli sarebbero bastati a stento per sostenere le spese del viaggio ed arrivare a destinazione.
Mentre uno degli operatori, tramite il Centro Operativo della Polizia Stradale di Genova, ha fatto intervenire un meccanico sul posto per riparare il veicolo, l’altro Agente si è adoperato immediatamente, a proprie spese, per aiutare i bambini e la coppia di coniugi, acquistando presso l’area di servizio, panini, acqua e snack in quantità necessaria a consentire la prosecuzione del viaggio senza dover ulteriormente gravare sui pochi soldi a disposizione.
In serata, sul telefono cellulare di uno degli Agenti, è arrivato un messaggio di gratitudine per l’aiuto prestato ma soprattutto di ringraziamento per aver dato da mangiare ai bambini visibilmente scossi da quanto vissuto nelle ultime settimane.
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