La sfida degli ex. Senza Mustacchio
Longo punta sulla panchina. "Contributo importante anche da chi gioca meno. Cosenza è un trascinatore"
ALESSANDRIA – La gara degli ex, domani, al ‘Picchi’: quattro al Livorno, Sosa, Gemignani e gli ultimi arrivati, Blondett (in prestito) e Castellano, due nei Grigi, Sini e, soprattutto, Di Gennaro, capitano fino al momento del passaggio all’Alessandria, che non ha mai nascosto di sentire molto questo confronto con la squadra che gli ha permesso di debuttare in B e nella città dove ha costruito la sua famiglia. La gara, per i Grigi, senza Mattia Mustacchio, “l’ultima ecografia di controllo, che avrebbe dovuto ‘liberare’ il giocatore, invece ci obbliga ancora a rinunciare a lui (a rischio anche per la sfida con l’Albinoleffe di domenica sera, mdr)”. Mentre Bellodi può farcela, “le indicazioni, già nel primo allenamento di martedì, sono state positive”. Ancora fuori Macchioni, “che ha ripreso a correre – spiega ancora Longo – e sta guarendo dalla lombalgia. Se non per la prossima gara, credo che per quella successiva potrà essere a disposizione”.
Un tecnico nuovo dà sempre una scossa emotiva e novità tattiche. Noi dovremo essere bravi a cambiare pelle, se sarà necessario
INCOGNITA AMARANTO
Di fronte domani (ore 15, diretta su Sky, pay per view, canale 251) obiettivi opposti, ma non per questo meno forti. “Sarebbe stata difficile comunque, perché chi cerca punti per salvarsi mette il coltello tra i denti esattamente come chi, come noi, quei punti li vuole per salire verso l’alto. Agli stimoli per la classifica, per i padroni di casa si aggiunge anche il cambio di allenatore, che prova sempre una scossa a livello emotivo. Senza contare – aggiunge Longo – eventuali novità tattiche. Sta a noi dimostrare, se possibile, ancora più capacità di adattamento e motivazioni superiori all’avversario”. In fondo anche contro la Carrarese la sorpresa tattica c’è stata. “Se servirà, anche domani dovremo essere bravi a cambiare pelle“.
E tenere, per tutta la gara, l’atteggiamento aggressivo di parte del primo tempo contro la Carrarese, troppo attenuato nella ripresa. “Dipende da noi, anche da quello che l’altra squadra permette di fare certo, ma prima di tutto dalla nostra mentalità. Dobbiamo voler essere protagonisti non solo per qualche spezzone”. Dunque una ricerca della continuità anche nell’approccio mentale alla gara, che ancora manca e condiziona il gioco. “Ogni partita è una tappa nella crescita”.
TURN OVER SI’ O NO?
Livorno è la seconda tappa di tre in sei giorni: come cambierà la formazione? “Partiamo dai dati di lunedì: l’atteggiamento mi è piaciuto, anche se, è vero, nella ripresa siamo stati poco pericolosi, a parte la conclusione di Casarini. Però abbiamo concesso davvero quasi nulla a una formazione che ha qualità nei singoli. A Livorno dovremo avere la stessa determinazione nel prevalere nei contrasti, la stessa personalità, la stessa volontà di vincere i duelli. Rotazioni? Abbiamo avuto poco tempo per recuperare e le forze vanno gestite: so di avere elementi che, lunedì, sono stati poco utilizzati e che, però, possono dare molto a Livorno“. Qualche cambio ci potrebbe essere: in mezzo il ritorno di Giorno dall’inizio, in staffetta con Gazzi e, come mezzala, Bruccini per dare il cambio a Casarini, ma anche Rubin a sinistra per far rifiatare Celia, in debito di condizione e di corsa.
La capacità di soffrire insieme, da squadra, come ho visto con la Carrarese, è la base per qualsiasi progetto tecnico – tattico
IL VALORE DELLA PANCHINA
Longo tiene tutti sotto pressione. Perché sa che il contributo che può arrivare dalla panchina può essere deterrminante. “Sapete che non mi piace parlare dei singoli. Però ci sono tanti giocatori che, anche con un minutaggio ridotto, lavorano ogni giorno, tanto e bene, per il gruppo. e sono importanti, perché dimostrano di rispettare le decisioni. Come Ciccio Cosenza, che mi stupisce, e piacevolmente, prima di tutto come uomo. Sta giocando meno, io ho fatto la scelta di Di Gennaro, ma Cosenza è un trascinatore e ha atteggiamenti da vero capitano”. Anche attraverso questi comportamenti può maturare lo spirito di squadra che, unita, sa soffrire. “Proprio la gara con la Carrarese mi ha mostrato la capacità di stringere i denti tutti insieme, da squadra, appunto. Per me questa è la base per sviluppare l’identità tecnico – tattica. Contro di noi, in casa e fuori, tutti cercano la prestazione della vita, perché di fronte hanno l’Alessandria. E noi dobbiamo avere ancora più fame e più voglia e capacità di lottare. Non ci sono gare scontate”.
INSEGUIMENTO OBBLIGATO
La prima squadra da mettere nel mirino è la Pro Patria, che ha pareggiato, 0-0, nell’anticipo con la Pro Sesto: una vittoria permetterebbe di mettere la freccia. Cambia l’inseguitrice del Como, che ha rinviato la gara con l’Olbia per alcune positività: ora c’è la Pro Vercelli, che ha battuto la Pergolettese (1-0, Rolando) e scavalca il Renate, caduto a Lecco, 2-1 in rimonta, Cauz e Iocolano dopo il vantaggio di Galuppini.